05/04/2025: Per capire questo posto bisogna partire da lontano. Lisbona secondo me è diventata anch'essa come tante altre una città affetta dal maledetto overtourism. Troppa gente, troppi taxi scoperti, troppi negozi di souvenir, troppi ristorantini che di tipico non hanno un bel niente. Soprattutto all'Alfama, che io ho avuto la fortuna di visitare per la prima volta 30 anni fa, quando grossomodo Wim Wenders girò il film Lisbon Story.
Bene, come un miraggio, proprio sotto l'Alfama c'è questo ristorantino che sembra un bar. Anzi, è un bar che ha anche il ristorante.
Pochi fronzoli, è un posto frequentato dalla gente del posto. Pochi i turisti, molti adesivi di comitati di quartiere, organizzazioni di lotta per la casa, sport popolare, diritti delle minoranze, resistenza. E' un posto per iniziati, artisti, operai, o gente che si è persa tra i vicoli dell'Alfama. E gente di mare come me. Nato e cresciuto proprio di fronte al mare, con la saudade che spesso mi attanaglia e mi riporta, inevitabilmente, a cercare conforto in chi come me ha vissuto e vive con metà orizzonte aperto.
La cucina è essenziale. Piatti del giorno, scritti a penna, se non c'è non c'è. Il mare non è un distributore automatico. Volevo il baccalà alla brace classico, "è finito" mi dice il gestore, faccia dura ma sorriso contagioso di chi ha il cuore di non negare mai nulla. E' la moglie in cucina che spadella. "Se lo vuoi, torna domani che mattina (martedì) vado al mercato e riempio la dispensa".
Apro con la zuppa di verdure delicatissima (avercene in Italia che la fanno così buona...), poi sardine alla piastra con riso e insalata, e poi chiudo con due sugarelli (penso fossero quelli, li pescavo quando ero ragazzo) anche questi alla piastra. Tutto freschissimo, perché alla piastra non inventi nulla. Vino bianco, prezzi modici, due chiacchiere, ma la serata è ancora giovane.
E allora ci prendiamo due birre, io e la mia compagna, e ci uniamo alla discussione che si era aperto ad un altro tavolo. Il gestore, un punkabbestia e la sua ragazza, e quindi noi. A parlare di quanto ci farebbe piacere vivere in un mondo più giusto.
Si chiude con abbracci, baci, e la promessa che torneremo.
All'Alfama c'è ancora una sacca di resistenza, prima che venga disintegrata dagli Open B&B e da chi si mette a fare le foto ai panni stesi e alle icone di Sant'Antonio (che era portoghese) tra i vicoletti. Andateci, ma non dite che esiste questo posto a chi non lo merita. Come fosse un gioiello segreto.
Chissà, Wim Wenders in fondo aveva ragione quando girò Lisbon Story: una città la si capisce fino in fondo scrutando nell'animo di chi ci vive.
03/04/2025: um lugar muito autêntico, um mergulho no passado